Visitare il Museo di San Marco è come “tuffarsi” nel cuore del rinascimento.
Il museo si trova all’interno di un convento che, fino a pochi anni fa, ospitava una comunità di frati domenicani. Non appena si entra nel vecchio chiostro, si è circondati da bellezza e pace, e la città rumorosa sembra già lontana.
La costruzione del convento, un esempio straordinario di architettura rinascimentale dell’architetto Michelozzo, fu interamente finanziata da Cosimo il Vecchio della famiglia de’ Medici. Un centro religioso importante a Firenze ma anche un ambiente che ci racconta della cultura, dell’arte, della politica e della storia della città, nel momento preciso in cui questa famiglia iniziò la sua scalata verso il potere assoluto.
Durante la costruzione, uno dei pittori più importanti del periodo, ed allo stesso tempo frate domenicano lui stesso, Beato Angelico, si occupò delle decorazioni interne. La semplicità, i colori tenui e la luce straordinaria dei suoi affreschi, specialmente nelle celle dei frati al primo piano, non smettono di affascinare chiunque visita questo ambiente ancora oggi. Oltre agli affreschi del famoso frate pittore, il museo contiene anche la collezione più importante al mondo delle sue tavole dipinte.
Il museo comprende anche l’elegante biblioteca di Michelozzo, fortemente voluta da Cosimo il Vecchio per la sua importante collezione di manoscritti. E’ considerata la prima biblioteca dell’era moderna ad essere aperta, non solo ai frati del convento, ma anche a studiosi dall’esterno che qui potevano soddisfare la propria sete di sapere nei testi antichi collezionati da Cosimo. Oggi la biblioteca contiene bellissimi codici miniati, alcuni decorati dallo stesso Beato Angelico.
Il Museo di San Marco è anche strettamente legato al famoso predicatore Girolamo Savonarola, che fu priore del convento per alcuni anni. Visiteremo la sua cella privata per parlare della sua ascesa e tragica fine, in un momento molto turbolento nella storia fiorentina.
